articolo ripreso da biotecnologienews
Il quindicennale di MAGI Group è stato fondamentale per fare il punto sugli esiti scientifici delle tante ricerche che la realtà presieduta dal dottor Matteo Bertelli, noto genetista, ha messo in campo nel corso di tutti questi anni. Tra queste, c’è di sicuro quella con la Società Europea di Biotecnologie, realtà portante del contesto biotech sul piano continentale. EBTNA, questa la sigla dell’ente, ha anche da poco insignito il dottor Bertelli di un importante premio Green per le sue ricerche. Più in generale. è il settore biotech ad interessare le prospettive che MAGI ha stilato per il suo futuro e per quello delle collaborazioni poste in essere.
Chi ha partecipato al convegno ha avuto modo di ascoltare le riflessioni del professor Munis Dundar, presidente della Società europea di biotecnologie, e il professor Tommaso Beccari di Perugia, che ha un ruolo attivo presso EBTNA. E ancora altri attori del panorama scientifico internazionale nel campo delle biotecnologie, come il professor Donald Martin ed il professor Gary Henean.Da sottolineare pure la presenza del professor Sandro Michelini, che è un vero e proprio luminare in materia di sistema linfatico. Vale la pena ricordare come i ricercatori di MAGI ed il professor Michelini abbiano, occupandosi di continuo tanto di linfedema quanto di lipedema, scoperto il primo gene mutato, che si chiama AKR1C1. Questo “è un momento importante, atteso da anni dalla comunità scientifica internazionale e, soprattutto, dalle tante pazienti che da oggi affronteranno il loro percorso diagnostico-terapeutico con più speranza”, ha detto all’epoca della scoperta il professor Michelini. Ma l’impegno è tutto fuorché terminato, mentre la collaborazione tra la MAGI e Michelini sta progredendo, in materia di diagnosi e terapie delle malattie genetiche e rare del sistema linfatico, con ulteriori passi avanti e novità.Ma le buone notizie non si fermano qui, MAGI Group ha da poco rinnovato la collaborazione con Casa Sollievo della Sofferenza, l’ospedale fondato da San Pio da Pietralcina. Una collaborazione cui il dottor Bertelli tiene molto.
MAGI Group, che è presieduta dal noto genetista Matteo Bertelli, ha festeggiato i quindici anni dalla sua nascita con un evento durato due giorni. Un convegno – quello dedicato al quindicennale – che si è tenuto nella prestigiosa Scuola Grande di San Marco, a Venezia, e che ha consentito a tante eccellenze del mondo scientifico italiano, continentale ed internazionale di aggiornarsi sui progetti portati avanti, di condividere pareri e risultati, ma soprattutto di disegnare nuove ed interessanti prospettive per l’avvenire. La scelta del 4 ottobre come data finale dell’evento, però, non è stata casuale: la ricorrenza di San Francesco, patrono dell’Italia e fondatore dell’Ordine dei Francescani ha consentito al dottor Bertelli di ribadire il ruolo svolto dall’umiltà nell’intera attività di ricerca della MAGI. Del resto, era la stessa professoressa e premio Nobel Rita Levi Montalcini, che Bertelli ha conosciuto e cui Bertelli si è ispirato per la sua attività, ad asserire che la base della ricerca è proprio l’umiltà. San Francesco, insomma, come paradigma per il metodo scientifico: può sembrare un ossimoro, ma non lo è affatto. Perché la presunzione – questo uno degli insegnamenti che il patron della MAGI è solito impartire ai tanti giovani ricercatori che operano nella realtà trentina – può giocare brutti scherzi e non contribuisce in alcun modo alla progressione scientifica.A partire dalla minuziosa organizzazione che ha scelto la Scuola Grande di San Marco a Venezia quale sede della due giorni. Quella Scuola ha avuto un ruolo fondamentale sia per lo sviluppo del pensiero scientifico in senso lato che è poi stata esportata da Venezia in Israele. Nello specifico, la Scuola Grande di San Marco è stata importante per lo sviluppo dell’Anatomia, dell’Odontoiatria e della Fisiologia. Tre ambiti su cui Bertelli ha voluto insistere molto, quando ha spiegato i perché della scelta della location.
Diviene dunque necessario, al fine di una completa narrazione, elencare almeno alcune delle personalità che si sono succedute tra i relatori. Tra coloro che hanno partecipato all’evento, vale la pena rimarcare la presenza di una delegazione proveniente da Israele. Al quindicennale di MAGI erano presenti sia il professor Prof. Shmuel Pietrokovski, del Dipartimento di Genetica Molecolare del Weizmann Institute of Science sia il Prof. Robert Marks, del Dipartimento di ingegneria delle Biotecnologie della Ben-Gurion University of the Negev, Beer-Sheva, Israele, oltre che membro della International Bioethical Study Group.
Tante anche le personalità italiane con cui MAGI Group ha avviato collaborazioni che sono già state in grado di apportare risultati innovativi di tutto rilievo: dal Prof. Sandro Michelini, già Presidente della Società italiana di Linfologia, con cui la MAGI è riuscita a fare passi da gigante in materia di Linfedema e di Lipedema, arrivando, oltre all’individuazione del gene responsabile nel secondo caso, a predisporre delle terapie mirate; il Prof. Benedetto Falsini, del Gemelli di Roma, con cui la MAGI si è concentrata sulle malattie genetiche oculistiche che dipendono dalla retina, arrivando pure in questa circostanza a risultati diagnostici ed a trial clinici che hanno meritato l’attenzione della comunità scientifica; e ancora il Prof. Pietro Chiurazzi, sempre de Il Gemelli di Roma, con cui la MAGI ha costruito un lavoro importante in relazione al rapporto che intercorre tra l’obesità e l’anoressia ed i fattori genetici.
Ma vale la pena rimarcare pure la presenza del Prof. Tommaso Beccari dell’Università di Perugia, che è attiva nella ricerca per comprendere se e quali interazioni esistano tra la genetica e l’obesità o l’anoressia. “La scoperta di una componente genetica alla base dei DCA ci fa guardare alla malattia sotto un altro punto di vista. Il goal finale potrebbe essere quello di sviluppare trattamenti più efficaci che ad oggi praticamente non esistono per pazienti con anoressia”, ha fatto presente Beccari durante le sue ricerche. La strada è ancora lunga, ma a Perugia è stata costruita intanto una vera e propria banca dati che potrebbe rivelarsi decisiva per indagare possibili collegamenti tra disturbi alimentari e predisposizione genetica. Il che, come si comprende con facilità, comporterebbe una svolta.
Da non tralasciare, la relazione tenutasi dal Rabbino Mykhaylo Kapustin, uno dei rabbi di Bratislava. L’altissima autorità religiosa ha tenuto una lezione tanto complessa quanto prestigiosa: il filone conduttore dell’intervento è stato quello del “buono” e del “cattivo”. Un tema scelto per via della costituzione di un Comitato di Bioetica interno alla MAGI. Un organo che avrà pure il compito di definire i confini dell’indagine scientifica. Il mondo contemporaneo, infatti, ha aperto scenari complessi, che meritano di essere analizzati pure da un punto di vista bioetico. Quanto avanti può spingersi la scienza? Questo il quesito che rischia di accompagnare il dibattito nei prossimi decenni. E la MAGI si è voluta dotare di un comitato ad hoc che potesse occuparsi di queste questioni da vicino, con l’apporto di scienziati, certo, ma anche di umanisti. Il Rabbino Mykhayko Kapustin, che è uno dei principali studiosi del pensiero di Moses Sofer, rabbino vissuto a cavallo tra il 1.700 ed il 1.800, noto per la sua Chatam Sofer e morto proprio a Bratislava, dove vi è la tomba di questa centrale figura dell’ebraismo. Sofer è noto per essersi opposto all’introduzione del “nuovo” in ambito di principi che sono anche alla base del pensiero etico e dunque per l’affermazione dell’ortodossia dottrinale. Insomma, MAGI Group ha voluto che il Comitato di Bioetica venisse presieduto da uno studioso prestigiosissimo.
L’obiettivo di MAGI Group è quello di guardare al futuro. Il Ministero della Salute è stato chiaro sulle scienze omiche, pure alla luce delle sfide che il sistema sanitario sta affrontando, non solo con il Covid-19 e che potrebbe dover affrontare nel prossimo futuro. Le biotecnologie e la genetica, del resto, hanno già giocato un ruolo decisivo, durante la pandemia, tanto in materia di diagnosi quanto rispetto all’apporto fornito per lo sviluppo dei vaccini. Sulla scia di questa direzione, MAGI ha inteso prepararsi al mondo che verrà, con gli strumenti migliori possibili.
Una curiosità: appena terminata la due-giorni, Venezia è stata allagata dall’acqua alta, come peraltro era stato ventilato, pure per il mancato funzionamento del MOSE. Un fenomeno meteorologico molto raro, questo dell’alluvione, che era tuttavia conosciuto già nei tempi antichi. Uno spettro che ha accompagnato il congresso ma che ha avuto luogo solo quando i lavori erano già terminati. Il pensiero del Bertelli è andato subito alla pioggia liberatrice di Manzoni.