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LINFEDEMA E LINFOSTASI: QUALI DIFFERENZE?
A. LEONE (CATANIA)
Il linfedema deve essere ritenuta una entità clinica ben definita con una sua patogenesi,
con forme cliniche caraterizzate da segni e sintomi peculiari e percorsi di diagnosi e cura codificati e definiti; l’OMS definisce il linfedema patologia cronica, evolutiva, invalidante.
La linfostasi è una manifestazione clinica correlabile con diverse patologie di tipo vascolare, muscoloscheletriche, ed altre; la caratteristica principale è la sua insorgenza in forma acuta e di solito la sua reversibilità quando adeguatamente trattata.
La patogenesi del linfedema divide in due tipi gli edemi linfatici, quelli a bassa portata e quelli ad alta portata.
L’edema linfatico a bassa portata è causato da una riduzione della capacita di assorbimento da parte del sistema linfatico dei liquidi e delle proteine interstiziali per danni di tipo anatamico o funzionale, da ciò deriverà la comparsa del linfedema propiamente detto.
L’edema linfatico ad alta portata è causato da una eccessiva produzione ed accumulo di liquidi interstiziali e proteine relativo ad patologie di diversa natura, possiamo andare dall’IVC alle anomalie posturali e a tanto altro ancora, determinanti spesso una transitoria incapacità funzionale del sistema linfatico al drenaggio, da ciò deriverà la comparsa di linfostasi.
Segue una discussione di casi clinici tipici di linfedema e linfostasi.


































































































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