Page 3 - II-Congresso Nazionale ITALF

LE MALFORMAZIONI LINFATICHE DELL´ARTO SUPERIORE
R. Mattassi
Direttore Centro Malformazioni Vascolari “Stefan Belov” Responsabile Unità Operativa di Chirurgia Vascolare Istituto Clinico Humnitas “Mater Domini” – Castellanza (VA)
Le malformazioni linfatiche possono interessare sia i principali collettori con aplasia, ipoplasia o dilatazioni oppure manifestarsi come aree di vasi linfatici displasici nei tessuti. Sono ben note le localizzazioni all´arto inferiore, come pure nella regione craniofacciale, mentre poco viene riferito sulle localizzazioni all´arto superiore. Un nostro dato statistico dimostra che la incidenza di malformazioni dell´arto superiore è del 11%, di cui 21,5 % sono di tipo linfatico o linfatico-venoso. Il linfedema congenito dell´arto superiore è raro (1 solo caso nella nostra statistica). La diagnostica si basa essenzialmente sull’esame ecodoppler, la Risonanza Magnetica e la linfoscintigrafia. Le forme displasiche dei collettori principali si manifestano come linfedema primario e vanno trattati mediante terapia decompressiva combinata. Le tecniche di drenaggio chirurgico vengono oggi praticate solo da alcuni esperti.
Le forme periferiche (extratronculari) sono formate da cisti di calibro maggiore (macrocistiche) oppure di piccolo calibro (microcistiche); è possibile anche una combinazione. La terapia mediante metodi decompressivi non è efficace e va evitata: la diagnosi differenziale con le forme tronculari è fondamentale per la corretta scelta terapeutica. Il trattamento si basa sulla scelta adeguata per il singolo caso di una delle metodiche utilizzabili: sclerosi, con differenti prodotti (schiuma, alcol, bleomicina) , asportazione chirurgica (indicata secondo sede ed estsensione) e laser (interstiziale e superficiale). Spesso è necessario ricorrere a trattamenti ripetuti o a una combinazione di tecniche per ottenere i risultati migliori.